martedì 29 luglio 2014

CONQUISTA “OLIMPICA” : CONCERTO DEI MUSE, 06/07/2013.

- Mary, andiamo al concerto dei Muse?-  Le chiesi con gli occhi-alla-gatto-con-gli-stivali-di-Shrek. 

- Si!!! Andiamoci!! -


Inizia così la nostra “avventura”, con quello che temevo sarebbe stato soltanto l’ennesimo proposito irrealizzato, ma che, invece, ha preso forma, corpo e anima! Infatti, dopo l’entusiasmo iniziale, ecco che ci si pongono di fronte vari problemi, madri apprensive, questioni logistiche, biglietti che sembravano in esaurimento e quant’altro; in più, le circostanze non facevano altro che ricordarci dell’idea del concerto, che andava sfumandosi : amici che avevano preso i biglietti, che offrivano persino il passaggio in macchina… non era possibile! Dovevamo andare a quel concerto! Era scritto.

Così, dopo un mese di travaglio, sull’onda dell’entusiasmo ritrovato in seguito ad una gita a Roma (la città dove si sarebbe tenuto il concerto), compriamo quei maledettissimi biglietti, che avrei custodito come “IL MIO TESSSSORO”.  Abbandonata l’idea (piuttosto da teenager, lo ammetto!) di un cartellone con su scritto “MARRY US! WE WILL LET YOU MARRY US, MATT!!”, inizia il countdown, scandito da sms da “MADNESS” pura  tra amici che sembravano prolungare l’attesa.

Eccoci, finalmente il calendario segna …Domenica, 6 Luglio 2013!!!

Come di solito accade quando aspetti, davvero impazientemente, qualcosa, ecco che, nel fatidico giorno, il tempo sembra dilatarsi e frazionarsi pressappoco così: i secondi diventano minuti, i minuti delle ore e così via; e tu vorresti premere il tasto fast-forward che ti porti dritto al tuo momento, il momento che hai tanto cercato di visualizzare nella tua mente è lì ed aspetta te. Andiamo a prenderci il nostro momento, per cui abbiamo pagato settantadue euro (mica noccioline!), ma li valeva tutti, fino all’ultimo cent. BREVE PARENTESI: i soldi spesi per le esperienze di vita, quali viaggi, concerti, attività – insomma, tutto ciò che ti fa muovere le membra ma, soprattutto, la mente-  sono quelli spesi meglio, le uniche in cui spendi i soldi e ti arricchisci. Dicevamo…andiamo a prenderci il nostro momento in auto, guidando sull’autostrada sotto la pioggia battente (ebbene si, la pioggia il sei Luglio!); una breve sosta all’autogrill e poi spediti verso la nostra Urbe, senza fretta, tanto avevamo preso la tribuna (lo so, lo so, il vero concerto rock è da prato, bla bla…ma volete mettere la comodità?).  Arrivati, dopo un fortunoso parcheggio, iniziamo a marciare verso lo stadio Olimpico, che, a mano a mano che avanziamo, si fa sempre più imponente. "Tribuna Monte Mario". Questa è la nostra fermata.
Ora... cosa si fa in uno stadio pieno di gente euforica? Cosa se non la OLA? Ci accorgiamo, durante la ola ad oltranza, che, proprio sotto di noi, c'era la tribuna delle Persone Veramente Importanti; così, aspettiamo l'ora X, cioè le 20:45 (abbondanti), e, siccome ci sentivamo anche noi piuttosto "Important", decidiamo di scendere e sederci lì.
Ad un tratto, inizia ad uscire del fumo dai sei cannoni siti sul palco, seguito da uno scoppio e da sei fiammate che ti riscaldavano il corpo, poi un secondo scoppio. Lo stadio risponde con un urlo stratosferico cui partecipiamo anche noi. Il concerto è iniziato!! In particolare, sulle note di "Supremacy". Sento l'adrenalina scorrermi dentro, non riesco più a smettere di muovermi, di saltare, di cantare a squarciagola, di gridare... e, come me, anche la mia compagna d'avventura. Mentre eravamo ancora indemoniate, verso il terzo/quarto pezzo, un tizio ci si avvicina per dirci, gentilmente, che quello sarebbe il suo posto; ci spostiamo di due posti in accelerazione, notando solo dopo che quel tizio, vestito da rapper italiano semisfigato, è in realtà... MAX PEZZALI (accompagnato da una donna sulla cinquantina, supermegaultratatuata, molto rock!)!!

- Abbiamo fregato il posto a Max Pezzali!! Che figura di menta!!"

 Max Pezzali, forse, era venuto per schiacciare un pisolino, però, dato che sbadigliava cinque minuti si e i restanti...pure; non dico che devi emulare la bimba dell'esorcista come noi, ma nemmeno limitarti, tra uno sbadiglio e l'altro, a tenere il tempo con il piede o la testa, con l'espressione da ragazzo-cinefilo-trascinato-di-peso-dalla-ragazza-a-vedere-Twilight. A mezz'oretta dalla fine, ha dimostrato tutto il suo interesse andando a prendere un caffè, nel pieno del concerto, presumo in Brasile, dato che non l'abbiamo più visto. Ma lasciamo il Pezzalo ai suoi sogni.
Sembra di stare in un altro universo. Luci, ombre, fuoco, stelle,pianeti e soprattutto vibrazioni, miliardi di vibrazioni sonore che mettono in moto ogni singolo organo interno ed ogni singolo muscolo, come in preda ad una crisi convulsiva, ma coi piedi ora ben piantati al suolo, ora a mezz'aria. Due ore abbondanti di musica che ti scorre nelle vene, dalle estremità al cuore e dal cuore alle estremità, due ore di classici come "Time is running out" (su cui manca poco venga giù lo stadio), "Supermassive black hole" o "Starlight", due ore di pezzi recenti come "Panic station" o "Follow me", due ore di magia che, in piena sessione estiva, ti caricano come nulla al mondo, due ore che quando terminano lasciano il vuoto. 
Siamo tra le ultime a lasciare lo stadio. Se fossimo in un cartone animato, avremmo sicuramente la nuvoletta grigia sospesa sulle nostre teste. La brusca caduta di adrenalina gioca brutti scherzi, così ci affidiamo al potere catartico della birra, nel post-concerto. Ma altro, non vi è dato sapere.